Una straziante allegoria della ingratitudine umana narrata attraverso la storia del povero Balthazar, un asino che passa di padrone in padrone: l'animale subisce ogni sorta d'angherie fino a quando non viene dato a un alcoolizzato, Arnold. Perito Arnold per ubriachezza, Balthazar finisce in un circo, dove viene esibito come ciuco matematico; di lì, nelle mani di un avaro fabbricante di acqua minerale, che lo aggioga alla ruota di un pozzo. Fino al tragico epilogo: caricato di merce di contrabbando, presso il confine spagnolo, viene ferito dai finanzieri e muore in mezzo a un gregge di pecore. In queste bizzarre vicende l'animale fa risaltare la sua proverbiale pazienza e la dote di grande intelligenza ingigantita a confronto degli uomini affaccendati, impegnati senza costrutto a distruggersi l'uno con l'altro. Dietro il rigore formale, i personaggi ieratici, la narrazione asciutta e il linguaggio essenzialissimo, si agitano alcuni dei grandi problemi della vita dell'uomo d'oggi caratteristici della poetica del grande maestro francese. È un film di grande poesia. Bresson sembra voler dire che nessun calvario può riscattare un mondo terreno governato dal male.
Titolo Originale: AU HASARD BALTHAZAR Regia: Robert Bresson Interpreti: Anne Wiazemsky, François Lafarge, Philippe Asselin Durata: h 1.31 Nazionalità: Francia 1966
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