"Nella meccanica di un racconto apparentemente poliziesco, assai significativamente Antonioni trova il modo di delineare a tutto tondo personaggi che non sono nulla e li fa vagabondare - tra una morte e un'altra - in vicende che sono in definitiva un nulla di fatto: l'intellettuale brillante, il reporter che registra tutto con acume, l'uomo votato per professione alla comunicazione di massa, diviene così per radicale contrasto il simbolo di un mondo culturale, politico, sociale e spirituale privo di significati apprezzabili. Le eclettiche nonché coinvolgenti architetture del Gaudì sono inespressive come quelle di un alberghetto africano; la frenesia multicolore dei grossi aeroporti è muta come l'immobilità delle sabbie del Sahara; la giovane studentessa hippie finisce per non dare alcun aiuto, proprio come la moglie, il datore di lavoro, il rappresentante consolare, la guardia civica della Spagna. Il protagonista rimane solo e senza risposte di fronte alla propria coscienza inquieta e insoddisfatta: la sua vita è un guazzabuglio di problemi cui non riesce ad attribuire una sola soddisfazione; la fuga, l'avventura, il rapporto occasionale come quello istituzionalizzato!" ("Segnalazioni Cinematografiche", vol. 78, 1975)
Titolo Originale: PROFESSIONE: REPORTER Regia: Michelangelo Antonioni Interpreti: Jack Nicholson, Maria Schneider, Jenny Rinacre, Ian Hendry Durata: h 2.05 Nazionalità: Italia, Francia, Spagna 1974
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