10 maggio 2014

Quarto potere (Orson Welles, 1941)




Fino al 1962, Quarto potere, l'indimenticabile film di esordio di Orson Welles, figurava in cima alla classifica dei migliori film redatta dai critici della rivista Sight & Sound. Nel 1998, l'American Film Institute lo nominò il più grande film di tutti i tempi. Esso ha inoltre meritato il premio come Miglior film dal Film Critic Circle di New York e dal National Board of Review, e vinto un Oscar per la sceneggiatura. La leggenda di Quarto potere è stata alimentata sia dal fatto che, quando lo diresse, Welles aveva solo ventiquattro anni, sia dal confronto tra il suo protagonista e il magnate dell'editoria William Randolph Hearst, che mosse mari e monti per fermare la realizzazione del film e, non riuscendovi, tentò di screditarlo. Ma al di là dei titoli che può esibire, Quarto potere è di straordinario interesse e importanza per innumerevoli ragioni.

Il film racconta una grande storia: Charles Foster Kane (interpretato in modo brillante dallo stesso Welles) è nato povero, ma diviene ricco grazie a una miniera d'oro che sua madre riceve in eredità. Inizia a mettere in piedi un impero di giornali e radio populisti, sposando anche la nipote di un presidente americano e candidandosi a governatore. La conquista di un più solido potere viene però ostacolata. Man mano che Kane perde terreno diventa violento con le donne: prima con sua moglie, poi con la governante. Muore, praticamente solo, in una sorta di castello mai terminato, vagheggiando la semplicità della sua gioventù. Saldamente ancorato alla tradizione populista del New Deal, Quarto potere ribadisce che i soldi non possono comprare la felicità descrivendo però un mondo altamente prosaico, quasi come quello dei romanzi di Dickens.Il film inizia con la morte di Kane, e con la sua ultima enigmatica parola "Rosabella". Un gruppo di intrepidi reporter prova a scoprire il senso di quel termine e intervista molte delle conoscenze di Kane; la sua vicenda è quindi raccontata per flashback, secondo i diversi punti di vista degli intervistati.

La complessità narrativa del film, senza mai violare la continuità e il criterio di causalità caro a Hollywood, è un notevole tour de force. Per questo parte della critica ha affermato che la genialità del film dipende dal lavoro dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz più che da quello del ragazzo prodigio Wells. Il vero potere del film, tuttavia, sta nelle sue riprese: Gregg Toland sviluppò una tecnica per cui primo piano, mezzo campo e sfondo risultavano tutti a fuoco allo stesso tempo, permettendo all'occhio di scrutare ogni parte dell'inquadratura. Ai suoi tempi questa tecnica fu criticata perché rendeva palese il lavoro della macchina da presa, in diretta violazione dei codici della cinematografia della Hollywood classica, per la quale la buona tecnica fotografica doveva restare invisibile. Anche secondo gli standard di oggi, le riprese di Quarto potere sono assolutamente indimenticabili. MK

1001 FILM - I GRANDI CAPOLAVORI DEL CINEMA - a cura di  STEVEN JAY SCHNEIDER - pubblicato da ATLANTE srl

Titolo Originale: CITIZEN KANE Regia: Orson Welles Interpreti: Orson Welles, Joseph Cotten, Dorothy Comingore, Ruth Warrick, Agnes Moorehead, Ray Collins, Erskine Sanford, Everett Sloane, William Alland, Paul Stewart Durata: h 1.59 Nazionalità: USA 1941





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Posted By: HDMAN

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